Angiologia

Trombosi: sintomi, cause e rimedi

Un medico angiologo esegue un ecocolordoppler sugli arti inferiori di un paziente, disteso su un lettino all'interno di un centro medico
Ecocolordoppler

La trombosi si verifica quando si forma un trombo all’interno di vene, arterie o cavità cardiache. La prevenzione migliore? Una vita sana.

La trombosi si verifica quando un trombo (ossia una formazione solida creata da piastrine, globuli rossi, globuli bianchi e fibrina) va a formarsi all’interno di vene, arterie o cavità cardiache creando una placca e rendendo quindi difficoltoso o impedendo del tutto il passaggio del sangue. Quando questo succede si parla di evento trombotico, che può portare a infarto, ictus, trombosi venosa, trombosi arteriosa o emabolia.

Le zone più soggette a trombosi venosa – per quanto nessuna area del corpo ne sia completamente immune – sono le gambe e la regione pelvica (tra addominali e arti inferiori). I soggetti più a rischio sono gli anziani (che sono più fragili e maggiormente esposti a disidratazione), i pazienti allettati a causa di malattie croniche invalidanti, chi soffre di malattie che compromettono la coagulazione del sangue o chi è costretto a una posizione seduta per molto tempo (ad esempio: impiegati, autisti, chi sta affrontando un lungo viaggio senza alzarsi di tanto in tanto, ecc).

Trombosi e Covid19

La pandemia ha stravolto la vita di tutti, anche di chi non ha avuto il Covid. Durante lo scorso anno le malattie cardiovascolari hanno subito un forte incremento. E i dati nei primi mesi di questo nuovo anno 2021 non accennano a diminuire.

A confermarlo è la Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari (ALT) che, citando quanto emerso dal meeting del giugno 2020 della Società Europea di Cardiologia, sottolinea come le malattie cardiovascolari siano «la prima causa di morte e di grave invalidità a livello mondiale anche prima di Covid, che ha ulteriormente aggravato lo scenario». «Nell’insieme le malattie cardiovascolari (CVD) in particolare causate da trombosi ed embolia – continua ALT – sono responsabili di 36 morti su 100 e sono la prima causa di morte prematura: fra i cittadini della UE che perdono la vita prima dei 65 anni, 20 su 100 muoiono per un evento cardiovascolare». 

Inoltre le note misure di isolamento hanno contribuito a limitare notevolmente la normale mobilizzazione di un gran numero di persone.

Trombosi venosa e trombosi arteriosa: cosa cambia?

  • La trombosi venosa colpisce i vasi che riportano il flusso circolatorio dai tessuti periferici al cuore. Generalmente è causata da fattori di rischio temporanei come immobilità, intervento chirurgico, traumatismi oppure può essere legata a malattie che determinano ipercoagulabilità (neoplasie) o a fattori genetici.

  • La trombosi arteriosa invece colpisce i vasi che portano il sangue dal cuore agli organi periferici. È maggiormente determinata da aterosclerosi, diabete, ipercolesterolemia, ipertensione, fumo di sigaretta.

  • Tutti e due i versanti, venoso ed arterioso, sono fortemente influenzati dalla sedentarietà, dall’obesità o anche semplicemente da uno stato di sovrappeso.

Quali sono i fattori di rischio?

  • Familiarità con eventi da trombotici (infarto, ictus, embolia);
  • Età avanzata;
  • Malattie della coagulazione (primitive, alterazioni genetiche o secondarie a malattie che determinano ipercoagulabilità, come infiammazioni o tumori);
  • Traumi;
  • Interventi chirurgici;
  • Fumo;
  • Gravidanza;
  • Terapia ormonale sostitutiva (pillola anticoncezionale);
  • Lunghi periodi di immobilità prolungata, come può essere anche solo un lungo viaggio in aereo o in macchina senza soste.

Quali sono i sintomi della trombosi?

La trombosi si può manifestare in tutto il corpo, anche se, come detto, è più frequente nelle gambe o nella zone pelvica. La trombosi venosa può presentarsi in modo del tutto asintomatico (e questa è la sua vera pericolosità) o attraverso alcuni campanelli d’allarme da non sottovalutare, come:

  • Crampi;
  • Gonfiore;
  • Dolore;
  • Arrossamento;
  • Calore.

Come capire se si ha la trombosi?

Innanzitutto è necessario rivolgersi ad uno Specialista.

La trombosi principalmente viene diagnosticata attraverso un ecocolordoppler: un esame strumentale assolutamente indolore e non invasivo che va a indagare – attraverso ultrasuoni – la presenza di eventuali coaguli nel sistema vascolare.

Altri esami a disposizione dei medici sono il dosaggio del D-dimero (un frammento proteico che si trova nel sangue ed è in grado di rivelare la degradazione della fibrina, parte del trombo) o esami di laboratorio come emocromo o test genetici. Tuttavia gli esami di laboratorio sono caratterizzati da tempi di attesa più o meno lunghi per la lettura del referto.

Quale terapia?

Dopo l’accertamento di un evento trombotico, la terapia solitamente è farmacologica: i medici prescrivono l’utilizzo di farmaci anticoagulanti, associati all’elastocompressione (calze terapeutiche).

Prevenire la trombosi

Il modo migliore per prevenire la trombosi è adottare uno stile di vita sano:

  • Dieta equilibrata, raggiungendo dove necessario un adeguato calo ponderlale;
  • Regolare attività fisica;
  • Mantenersi attivi anche nei periodi di immobilità forzata come i lunghi viaggi (basta alzarsi per sgranchire le gambe a intervalli regolari);
  • Non fumare;
  • In estate, evitare di tenere le gambe al sole nelle ore più calde della giornata;
  • Per chi svolge un lavoro che lo costringe a stare a lungo in piedi o seduto senza possibilità di deambulazione: indossare calze elastiche, ma sempre su indicazione di uno specialista.

Dott. Marcello Ghezzi
Angiologo e Chirurgo Vascolare

 

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