Mondo dentisti

Perché smettere di fumare è un’ottima idea (anche per i denti)

Una sigaretta consumata e spenta, accanto a un posacenere pieno di sigarette
Foto di Basil MK da Pexels

Il fumo da tabacco è tra le cause più rilevanti di malattie e decessi. Smettere di fumare sigarette, però, aiuta anche a prevenire diversi disturbi legati alla salute del cavo orale come denti gialli, alito cattivo, infiammazioni gengivali e tumori

La bocca è la porta di ingresso al nostro organismo. Fumare significa aprire la strada agli agenti nocivi delle sigarette attraverso faringe, laringe, trachea, bronchi, bronchioli ed, infine, polmoni. Questo vizio può costare caro: come ricorda l’Istituto Superiore di Sanità il fumo da tabacco è tra «le cause più rilevanti di malattie e morte, essendo fattore di rischio per diversi tipi di tumore, patologie respiratorie, cardiovascolari e tante altre malattie non neoplastiche». Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il tabacco è responsabile di un numero impressionante di vittime l’anno in tutto il mondo: si parla di oltre 8 milioni di morti (7 milioni per fumo diretto, 1,2 per fumo passivo). In Italia – stando ai dati del Ministero della Sanità – si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età.

Gli effetti negativi del fumo sui denti e sulla bocca

Gli effetti negativi del fumo di tabacco non risparmiano il cavo orale, comportando:

  • Pigmentazione dentale (denti gialli o bruni);
  • Alitosi (alito cattivo);
  • Minor turnover cellulare;
  • Riduzione del flusso salivare;
  • Depositi di tartaro;
  • Infiammazioni gengivali (gengivite o parodontite);
  • Tumori al cavo orale;
  • Distruzione delle cellule a sostegno dei denti, andando a minacciare anche l’integrità degli impianti in titanio.

Fumo e denti gialli

I denti ingialliti sono una delle caratteristiche che accomunano i fumatori. Questo risultato si ha poiché il tabacco, tra le varie sostanze nocive, contiene anche il catrame, il cui uso giornaliero rilascia residui che danneggiano lo smalto (la parte più esterna e superficiale degli elementi dentali, resa più brunastra e ruvida dal fumo) e che favoriscono i depositi di tartaro.

La soluzione ideale per non avere più denti gialli sarebbe smettere di fumare. Se non si può, mantenere un’ ottima igiene orale domiciliare (lavare i denti almeno due volte al giorno per due minuti, passare filo e scovolino, detergere la lingua) e ricordarsi di rispettare gli appuntamenti di igiene orale professionale con il proprio igienista dentale o dentista.

Alito cattivo e fumo: che rimedi?

Oltre ai denti gialli, il tabacco è anche causa di alitosi. L’alito cattivo e particolarmente sgradevole dovuto al fumo è provocato dalle sostanze nocive contenute nelle sigarette. Queste sostanze si depositano sugli elementi dentali e vengono assorbite dalle mucose orali. Inoltre il fumo diminuisce significativamente il flusso salivare nella bocca. E questa non è decisamente una buona notizia poichè la saliva è un antibatterico naturale. Quando la saliva scarseggia e si fa più viscosa, i batteri la fanno da padrone poichè aumentano i livelli di acidità della bocca e diminuisce la forza di autodetersione della saliva, si accumulano con più facilità nel cavo orale e producono i gas solforati responsabile dell’alitosi.

Tra i rimedi:

I danni del fumo alle gengive

Il fumo è un grande nemico della salute gengivale. Fumando si maschera il sanguinamento, uno dei campanelli d’allarme principali per intercettare in modo precoce le patologie legate al cavo orale come gengivite e malattia parodontale (conosciuta anche come piorrea). Ma non solo. Il fumo rallenta anche il processo di guarigione. Un fatto da non sottovalutare in caso di impianti dentali.

Il cancro orale

Il cancro della bocca non è un tumore raro. Questa patologia, in Italia, miete circa 8 persone al giorno. Tra le sue cause principali, appunto, c’è il fumo di sigarette. Non esiste un numero minimo di sigarette accettabile: solo non fumando si può evitare il rischio legato al fumo.

Smettere di fumare: i benefici per la salute, passo dopo passo

Già a poche ore dall’ultima sigaretta l’organismo umano inizia a trarre benefici. Ad ogni età. Come conferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità:

  • Entro 20 minuti rallenta il battito cardiaco e la pressione sanguigna si abbassa;
  • Dopo 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue ritorna a livelli normali;
  • Tra le 2 e le 12 settimane dall’ultima sigaretta, la circolazione sanguigna migliora e i polmoni aumentano la loro funzionalità;
  • Dal mese successivo fino a 9 mesi dopo aver smesso di fumare, migliorano tosse e respiro corto.

Per non parlare dei rischi legati a svariate patologie che, a distanza di anni, diminuiscono. Solo per fare qualche esempio: dopo un anno il rischio di malattia coronarica è dimezzato rispetto a quello di chi continua a fumare, dai 5 ai 15 anni dopo aver smesso il rischio di ictus scende e risulta simile a quello di un non fumatore, dopo 10 anni dall’ultima sigaretta il rischio di tumore al polmone si dimezza rispetto a chi ancora non ha perso il vizio del fumo e diminuiscono i rischi di tumori della bocca, della gola, dell’esofago, della vescica, della cervice uterina e del pancreas, dopo 15 anni, infine, il rischio di una cardiopatia coronarica è simile a quelli di chi non ha mai fumato.

Smettere di fumare, inoltre, è vantaggioso anche per chi ci sta accanto (non più sottoposto a fumo passivo).

Dottoressa Carola Romanò
Igienista dentale

 

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