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Lavare i denti ai bambini: come, da quando e “trucchi”

bambina che sorride

Chi ben inizia è a metà dell’opera. Anche per quanto riguarda la salute orale. Prendersi cura dei propri denti, fin da bambini, aiuta ad avere un sorriso migliore da adulti. Un ruolo di grande importanza è quello che giocano i genitori. Attraverso loro e il loro esempio, i piccoli si approcciano ed imparano sane e buone abitudini e manovre di igiene orale domiciliare, ossia utilizzo dello spazzolino, scovolino e filo interdentale.

Lavare i denti ai bambini: quando iniziare?

L’igiene orale comincia presto. Fin da prima dello spuntare dei primi dentini da latte. Dopo ogni poppata, infatti, si può creare un biofilm batterico (patina alimentare) che può creare delle infiammazioni alle mucose (gengive, palato). Per rimuovere questa patina va utilizzata una apposita garzina di cotone, da arrotolare sul dito, imbevuta nell’acqua fisiologica. Il genitore in questo modo può pulire le mucose orali: le guance, le gengive e il palato del neonato. Questo strumento è adatto per i piccoli fino ai 12 mesi. Ed è un passaggio da non sottovalutare: è utilissimo nel prevenire le carie da biberon. In genere si consiglia questa manovra dopo ogni pasto o almeno due volte al giorno.

Quando il bambino cresce e iniziano a comparire anche i primi dentini si può passare all’utilizzo dei primi spazzolini da denti. La dentatura da latte completa dovrebbe arrivare entro i due anni di età.

Passare allo spazzolino da denti: sì, ma quale?

Lo spazzolino da denti per bambini è simile, ma non uguale allo spazzolino per adulti. Ci sono alcune caratteristiche che lo differenziano e non possono mancare nello spazzolino perfetto per i più piccoli, che sia manuale o elettrico:

  • Testina piccola per raggiungere tutti i dentini;
  • Setole morbide;
  • Impugnatura ergonomica per poter essere afferrato con facilità da bambino e genitori.

I bambini piccoli tendono a mordicchiare le setole dello spazzolino, quindi è fondamentale ricordarsi di cambiare lo strumento per l’igiene orale più spesso dei canonici due / tre mesi consigliati per gli adulti.

Quando pulisci i denti del tuo bambino, ricordati di soffermarti su tutte le superfici: quelle dove mastica, quella verso l’interno, quella verso l’esterno sia sopra che sotto e non dimenticarti di pulire anche il dorso della lingua.

Che dentifricio usare? E quanto?

Tra gli scaffali dei supermercati, di fronte a mille alternative, può essere difficile orientarsi e scegliere il dentifricio adatto. Un consiglio è quello di leggere con attenzione le etichette, proprio come per gli alimenti. Nella lista degli “ingredienti” è importante trovare il fluoropietra miliare per la prevenzione della carie.

Quando ci si prepara a lavare i denti al bambino, le dosi di dentifricio da utilizzare sono minime: si parla di tanta pasta quanto la grandezza di una lenticchia o di un pisellino verde. Queste dosi sono raccomandate per evitare che il piccolo possa ingerire il prodotto in eccesso. Ad ogni modo, fondamentale la supervisione di un adulto mentre il bambino si lava i denti.

Consigli per quando spuntano i primi dentini

La fase della dentizione porta con sè molti pianti. E’ una pena sentire piangere e soffrire i bambini. Se la situazione è difficile da gestire, sotto consiglio del pediatra, si può pensare di utilizzare denteruoli o massaggia gengive per dare sollievo immediato al cavo orale. Esistono, inoltre, anche gel o soluzioni topiche da applicare nella bocca del piccolo per diminuire il fastidio.

In che misura ciuccio e suzione del dito possono essere dannosi? Come smettere?

  • Carie: mai mandare a letto i bambini con il ciuccio imbevuto nel miele o in camomilla e zucchero: durante la notte tutti questi zuccheri possono creare delle lesioni cariose.
  • Batteri: no anche all’errore di raccogliere il ciuccio dei bambini caduto a terra e pulirlo con la propria saliva: si possono trasmettere i batteri della propria bocca al piccolo. Piuttosto è opportuno portare sempre con sè un ciuccio di scorta o delle salviettine disinfettanti per pulirlo.
  • Sviluppo della bocca: l’utilizzo prolungato (oltre i tre anni) del ciuccio o dell’abitudine di ciucciare il dito può interferire sullo sviluppo scheletrico e portare a delle malocclusioni. Per questo è importante scoraggiare queste pratiche, soprattutto dai due anni di vita in poi.

Il modo migliore per far smettere di usare ciuccio è quello di inventare una storia che possa spingere il bimbo a rinunciare a questa abitudine con serenità. Tra le storie più classiche quelle di donare il ciuccio a una stellina che ne ha bisogno, a Babbo Natale o, nel caso di un cuginetto più piccolo, regalarlo a lui.

Per quanto riguarda lo stop della suzione del dito, invece, in genere è più difficile. Tra le tecniche ci sono quelle di disegnare sul dito (con colori o adesivi che non diano problemi – si trovano in commercio) un personaggio di fantasia. In questo modo il personaggio rimarrà solo se il piccolo non si ciuccia il dito. Questo potrebbe invogliarlo a smettere. Altrimenti si potrebbe legare il rinunciare al ciucciare il dito a un evento particolare (come ad esempio l’avvio della scuola).

Quando la prima visita dal dentista?

La prima visita dal dentista è consigliata intorno ai 4 anni di età per:

  • verificare che ci siano tutti gli elementi da latte,
  • verificare che non ci siano dentini cariati
  • controllare il grado di igiene orale e capire come il bimbo lava i denti a casa.

La prima visita serve anche per intercettare asimmetrie, malocclusioni o abitudini viziate (utilizzo prolungato del ciuccio o suzione del dito).

Per saperne di più puoi visitare il nostro sito e prendere appuntamento con un odontoiatra di Amicodentista a Caronno Pertusella (Va).

Dott.ssa Carola Romanò
Igienista dentale

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