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Apparecchi per bambini: istruzioni per l’uso

Gli apparecchi ortodontici sono fondamentali per prevenire e curare determinati disturbi della bocca, e non solo. È importante però sapere quando sono necessari, a che età iniziare e qual è il tipo più adatto. Se i dentini non sono ben allineati non è il caso di allarmarsi: non è detto che si debba ricorrere subito a un apparecchio ortodontico. Ma una visita dal dentista intorno ai sei anni è sempre consigliabile per valutare il corretto sviluppo della dentatura e, soprattutto, mettere in evidenza eventuali anomalie della mascella, della mandibola. Se ce ne sono, è bene intervenire presto per guidare la crescita di queste ossa finché sono plastiche, nel senso che si possono ancora modificare nella forma. Se, al contrario, tutto il sistema muscolo-scheletrico è in equilibrio, a raddrizzare i denti ci si potrà pensare intorno ai 12 anni.

Apparecchi diversi per età e difetti differenti

I disturbi più comuni da trattare con l’applicazione precoce di un apparecchio sono quelli di tipo scheletrico: iposviluppo, ipersviluppo, arretramento o avanzamento mandibolare o mascellare, difetti di morso e malocclusioni (quando le arcate dentali non combaciano alla perfezione). Ma anche i casi nel quali si abbia un numero di denti inferiore o superiore al normale. Per il solo allineamento dentale, invece, l’applicazione dell’apparecchio è indicata a partire dai 10-12 anni circa. Esistono differenti apparecchi ciascuno studiato per curare un determinato difetto: apparecchi funzionali mobili, ortopedici a trazione extraorale, fissi. Quello più adatto a ogni bambino sarà scelto dal dentista ortodontista in base a tutte le caratteristiche del piccolo paziente.

Quelli mobili

L’applicazione di un apparecchio ortodontico in bambini tra i cinque e i nove anni è indicata quando sia necessario condizionare lo sviluppo delle ossa. Si parla, in questo caso, di ortodonzia intercettiva – ortopedica o funzionale – e serve a migliorare le dimensioni e la conformazione della bocca. In questi casi i più utilizzati sono apparecchi ortodontici mobili: sfruttano la naturale crescita della mandibola e del mascellare per guidare le strutture ossee e i denti portandoli nella posizione corretta. Possono essere fissati in bocca direttamente sui denti o con un dispositivo di trazione extra-orale, ed esercitano la loro azione per mezzo di molle, elastici e attivatori oppure lavorando sulla muscolatura. Questi dispositivi sono utilizzati per allargare il palato, per portare avanti la mandibola o, al contrario, contenerne la crescita, ma anche per impedire movimenti anormali e nocivi della muscolatura delle labbra, delle guance e della lingua. Può essere opportuno affiancare l’applicazione dell’apparecchio con esercizi di rieducazione dei movimenti della lingua e della muscolatura periorale grazie alla collaborazione con altri specialisti, quali logopedisti e osteopati.

Quelli fissi

Se si tratta solo di allineare i denti, invece, il momento migliore per intervenire è intorno ai 12 anni, quando sono comparsi quasi tutti o tutti i denti permanenti. In questo caso si utilizzano di preferenza dispositivi di tipo fisso. Ovviamente la correzione con apparecchi fissi è facilitata da un precedente trattamento intercettivo, che avrà sistemato i rapporti tra le arcate dentarie, creato spazio sufficiente per tutti i denti ed eliminato eventuali interferenze muscolari che possono ostacolare la buona riuscita dell’allineamento. L’apparecchio fisso è preferito poiché permette di allineare i denti in modo molto preciso, è attivo 24 ore al giorno, indipendentemente dalla collaboratività del bambino, e permette di raggiungere i risultati desiderati in un tempo più breve. Uno degli svantaggi degli apparecchi fissi è quello di rendere più difficoltosa la corretta igiene orale. È quindi molto importante indirizzare bene il ragazzino a effettuare una pulizia meticolosa, usando appositi spazzolini, idropulsori, colluttorio.

Mascherine trasparenti

Recentemente si è aggiunta una nuova alternativa agli apparecchi fissi tradizionali per allineare i denti. Si tratta di una serie di mascherine in resina trasparente, sottili, elastiche e quasi invisibili quando indossate. Ideato inizialmente soltanto per gli adulti, da qualche anno il sistema è stato adattato per l’applicazione anche negli adolescenti. Ogni mascherina deve essere portata giorno e notte per un tempo di circa due settimane per poi essere sostituita con la successiva. Le mascherine sono facilmente removibili: possono quindi essere tolte per mangiare e per lavare i denti. Proprio questa caratteristica, insieme al fatto di essere praticamente invisibili, rappresenta uno dei maggiori vantaggi del metodo poiché permette di pulire i denti come si fa abitualmente senza apparecchio.

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