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Nevralgia del trigemino: cos’è e come affrontarla?

Donna con mal di testa su sfondo azzurro

Spesso confusa con patologie più comuni, come il mal di testa o il mal di denti, la nevralgia del trigemino ha in realtà sintomi precisi che possono essere riconosciuti e curati efficacemente. Il professor Fabio Antonaci, neurologo e professore associato dell’Università di Pavia, ne ha parlato in diretta con Amicodentista, ricordando come questa patologia può essere molto dolorosa e invalidante, se non viene trattata nel modo giusto.

Cos’è il nervo trigemino?

Il trigemino è il quinto nervo cranico, che innerva la faccia. Si tratta di un nervo “misto”: ha, cioè, funzioni motorie e sensitive. Trasmette al cervello gli stimoli della sensibilità e, sempre dal cervello, riceve gli impulsi motori. In realtà, si tratta di una coppia di nervi a forma di tridente , che si diramano sia a destra che a sinistra del cranio, partono dal ganglio di Gasser (grosso come un fagiolo) dividendosi in tre branche: oftalmica mascellare e mandibolare ben foderate dalla mielina. 

La nevralgia è un dolore spesso molto forte che affligge il trigemino. In quali zone del volto lo percepiamo?

Un dolore lancinante e improvviso, come una scossa elettrica che si irradia su un lato del viso (prima-seconda o terza branca del nervo trigemino), che interessa la fronte e l’occhio ma più spesso  la parte superiore della guancia o la mandibola fino al mento.

La nevralgia del trigemino colpisce un solo lato del volto o può colpirli entrambi simultaneamente? 

Il dolore di breve durata da un solo lato del volto va distinto da cefalee come la cefalea a grappolo e l’emicrania.

La cefalea a grappolo è caratterizzata da un dolore intenso che dura non più di un’ora , un’ora e mezzo che viene in alcuni periodi dell’anno a grappoli di 1-2 mesi. Si presenta più volte di giorno e di notte. Non ci sono fattori che lo scatenano come nella nevralgia e si accompagna, se il paziente si guarda allo specchio,  a lacrimazione, occhio rosso secrezione dal naso e una necessità al movimento del paziente durante il dolore.

L’emicrania dura di più, da  4 ore fino a 3 giorni, i dolore prende tutta la meta del volto ma può cambiare lato da attacco ad attacco, si associa a nausea, vomito fastidio a luce, rumori ed odori e non è scatena con la stimolazione del volto.

Nevralgia del trigemino: i sintomi

  • Spasmi dolorosi
  • Sensibilità al tocco
  • Masticazione difficile

Abbiamo in stampa un lavoro internazionale sugli errori diagnostico terapeutici nel malato di trigemino: è facile sbagliarsi. Un errore diagnostico è comune  nel 42 % dei casi,  nel 43% dei casi il primo medico consultato è  il medico di famiglia e nel 30% dei casi è un dentista ma nell’88% dei casi la diagnosi viene fatta da un neurologo.

Il tempo fra insorgenza della malattia e visita ads un centro specialistico è di circa 10 mesi. Il tempo insorgenza dei sintomi e le diagnosi di nevralgia del trigemino 6 mesi.

Ci possono essere crisi spontanee oppure indotte da varie situazioni e il paziente durante l’attacco ha una smorfia tipica di ammiccamento che lo blocca che è stata chiamata “ti doloreaux”.  Dopo la scossa il dolore può persistere sordo nelle stessa area interessata fino a che non ne compare un’altra.  Il paziente in molti casi non riesce ad alimentarsi se non con una cannuccia, e arriva dal medico con la barba e i denti non più lavati. Solo nel sonno non vi sono scosse.

Il dolore scaturito dalla nevralgia ha delle caratteristiche molto precise: quali?

  • Improvviso
  • Brevissimo
  • Localizzato
  • Indotto

Questo nervo usurato da un dolore improvviso come una scarica elettrica, una pugnalata, di brevissima durata (si parla di secondi), circoscritto sempre nella stessa zona e si manifesta molte volte nella giornata, con situazioni e zone scatenanti.

Cosa può scatenare il dolore?

Una caratteristica tipica di questa nevralgia è l’esistenza di comportamenti o fattori che scatenano il sintomo doloroso: sono, in sostanza, dei “detonatori” della nevralgia e variano a seconda della sensibilità individuale delle persone. Per esempio, per far scoccare la scintilla basta: truccarsi o struccarsi, o farsi la barba nella “versione maschile”, lavarsi i denti; parlare o masticare o sbadigliare, anche fumare, talvolta, bastano le semplici sollecitazioni che si producono camminando; anche le sensazioni di caldo e di freddo, magari di una bevanda, sono potenziali attivatori della crisi di dolore. Solo l’esperienza, purtroppo, insegna a ciascuna persona a riconoscere quali sono i personali fattori scatenanti e a evitarli.

È vero che chi soffre di trigemino può perdere il senso del gusto e dell’olfatto?   

Se si verifica  anche una perdita del gusto e dell’olfatto possono essere coinvolti altri nervi cranici quindi una multinevrite.  A questo punto si impone di sentire il neurologo di fiducia.

Chi soffre di nevralgia del trigemino è anche più sensibile al caldo e al freddo. Come mai?

Le sensazioni di caldo e di freddo, magari di una bevanda, sono potenziali attivatori della crisi di dolore. Le terminazioni del trigemino nel caso della nevralgia sono come dei cavi elettrici non protetti, usurati,  che hanno una parte della guaina mielinica che li circonda danneggiata. Il minimo stimolo meccanico oppure fisico scatena una scarica.

Nevralgia del trigemino: le cause

  • Pressione di un vaso
  • Sclerosi multipla
  • Neoplasia

Esiste una forma classica  e forma secondaria di nevralgia del trigemino.

  • La forma classica  può essere dovuta  nell’ 80-90%, da compressione della radice trigeminale da vasi anomali o tortuosi che abbracciano mortalmente  i rami del trigemino   mentre nei restanti casi non si riesce ad individuare nessuna patologia neanche con indagini sofisticate .
  • Esistono poi le forme secondarie  dovute ad una causa dimostrabile: cisti, neoplasie benigne o maligne, compressioni ossee, Herpes Zooster  o sclerosi multipla.

Mais rosso: è vero che aiuta in caso di nevralgia del trigemino?

Ho letto una pubblicazione italiana dello scorso anno che dimostra un miglioramento della allodinia (cioè un dolore evocato da stimoli che non sono non dolorosi, come sfiorare la cute del viso) nel topolino nutrito con mais rosso (ricco di antocina) rispetto a quello giallo, con risultati sovrapponibili alla aspirina. 

Qualche dubbio mi resta se consideriamo:

  1. l’allodinia è ben differente dal dolore della nevralgia del trigemino;
  2. l’aspirina non è efficace nella nevralgia del trigemino;
  3. il modello del topolino  difficilmente replica la nevralgia del trigemino.

Nevralgia del trigemino: chi ne soffre?

Non vi sono dati in favore di una predisposizione alla nevralgia del trigemino, per esempio, a secondo di come è fatto il nostro viso. Sebbene non sia affatto una malattia ereditaria, sono descritti  alcuni casi di familiarità (cioè una maggior predisposizione al disturbo se un membro della famiglia ne ha già sofferto). 

Sui bambini mancano dati attendibili, questa è una patologia tipica degli anta….

Diagnosi: quali esami?

Una attenta raccolta della storia clinica,  la vista neurologica accurata e l’esecuzione di una RMN dell’encefalo ad alta risoluzione con studio dei vasi arteriosi e venosi, alla ricerca di un possibile conflitto vascolari, sono essenziali per un corretto inquadramento diagnostico e per mettere in atto i provvedimenti terapeutici.

Come curare la nevralgia del trigemino

Curare il trigemino non è un modello matematico con risposta tutto o nulla.

I farmaci vengono somministrati per “stabilizzare” la membrana del nervo che provoca le scosse dolorose. Per questa  patologia si usano prevalentemente farmaci anti-epilettici (per esempio, carbamazepina, lamotrigina e topiramato). Queste sostanze, in pratica, innalzano la soglia di scarica delle cellule nervose che trasmettono il dolore, oltre la quale parte lo stimolo doloroso (come se rendessero il nervo usurato più “resistente” alle sollecitazioni fiche e chimiche).

Pollice in giù per gli oppiacei, spesso utilizzati, ma che possono portare a dipendenza. Pollice giù per i vari analgesici da banco, inefficaci.

Prof. Fabio Antonaci
Neurologo