Endocrinologia

Osteoporosi: sintomi, cure e a chi rivolgersi

Due anziani
Foto di Tima Miroshnichenko da Pexels

In Italia ne soffrono circa 5 milioni di persone, ossia il 4,7% della popolazione totale. L’80% sono donne in menopausa. E nonostante i numeri, l’osteoporosi rimane una malattia trascurata poiché silente e difficile da rilevare. Basti pensare che solo una donna su due affetta da osteoporosi sa di esserlo. E, quando si parla di uomini, la consapevolezza scende addirittura a un uomo su cinque.

Cos’è l’osteoporosi?

L’osteoporosi è una malattia endocrina caratterizzata dalla demineralizzazione progressiva delle ossa, che le porta ad essere più fragili ed esposte a fratture. La bassa densità minerale e il deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo sono tra le caratteristiche principali di questa patologia, che vanno ad aumentare esponenzialmente con l’età del paziente e, quindi, con l’invecchiamento.

In Italia, il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni è affetto da osteoporosi e questi numeri sono in continua crescita, soprattutto in relazione all’aumento dell’aspettativa di vita.

L’osteoporosi, tuttavia, non è una malattia che colpisce solamente la fascia di popolazione più matura: esistono forme secondarie della malattia legate a patologie delle paratiroidi: se queste ghiandole lavorano in eccesso possono causare osteoporosi.

A che medico rivolgersi in caso di osteoporosi?

In caso si soffra di osteoporosi il medico più indicato è l’endocrinologo: il medico specialista in disfunzioni endocrine.

Sintomi

L’osteoporosi è una malattia silente, che decorre lentamente nell’arco degli anni. I sintomi dell’osteoporosi sono spesso assenti, fino alla prima frattura ossea dovuta da un trauma minore e leggero (come può essere una banale caduta, un urto improvviso o, nei casi più gravi, uno starnuto o un colpo di tosse). Per questo, spesso, chi soffre di osteoporosi non sa di averla fino alla prima lesione ossea. Infatti, purtroppo, la diagnosi di osteoporosi è di frequente tardiva.

Le ossa che sono maggiormente vittime di fratture legate all’osteoporosi sono:

  • Vertebre
  • Femore
  • Polso

Nei pazienti anziani fratture di questo tipo possono essere molto pericolose e sono spesso causa di disabilità a lungo termine. Una su tutte è la frattura del femore, che in Italia è la sesta causa di morte. Nei pazienti anziani, inoltre, un sintomo di osteoporosi potrebbe essere la posizione curva in avanti dovuta dalle vertebre fratturate che non riescono più a sostenere la spina dorsale e il peso del corpo e il conseguente dolore alla schiena cronico.

Cause

I fattori che predispongono al rischio di sviluppare l’osteoporosi sono molteplici:

  • Menopausa e menopausa precoce
  • Tumore benigno alle paratiroidi
  • Disfunzioni tiroidee come ipertiroidismo e iperparatiroidismo
  • Disfunzioni dell’ipofisi
  • Uso cronico di cortisone
  • Ipercortisolismo (sindrome di Cushing)
  • Malattie infiammatorie come artrite reumatoide, morbo di Crohn e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
  • Familiarità con osteoporosi
  • Consumo eccessivo di fumo e alcol
  • Mancanza di esercizio fisico
  • Disturbi del comportamento alimentare (DCA), come anoressia e bulimia
  • Asportazione delle ovaie e dell’utero (isterectomia)

Le donne sono solitamente più soggetto allo sviluppo dell’osteoporosi per via dei cambiamenti ormonali scatenati dalla menopausa, che influenzano direttamente la densità ossea. Con la menopausa, infatti, si verifica un crollo nella produzione di estrogeni.

Negli uomini, invece, la causa scatenante dell’osteoporosi non è stata ancora identificata con certezza. L’ipotesi è che, come per le donne, sia correlata ad un calo ormonale: nel caso degli uomini, l’ormone “incriminato” è il testosterone.

Come prevenire l’osteoporosi

Prevenire l’osteoporosi è possibile. Ed è anzi molto importante, proprio perchè l’osteoporosi è una malattia spesso trascurata in quanto silente e non del tutto conosciuta ai più, a differenza del diabete o delle malattie cardiovascolari.

Sebbene la genetica di ognuno conti nell’insorgenza dell’osteoporosi, uno stile di vita sano può fare la differenza nella prevenzione:

  • Dieta sana ed equilibrata

    Per prevenire l’osteoporosi è necessario seguire un’alimentazione ricca di calcio, in grado di mantenere le ossa forti. Questa sostanza si può trovare in buone quantità in verdure a foglia verde, frutta secca, tofu, yogurt e latticini (latte e formaggi). Per chi segue una dieta vegetale (vegani) è possibile reperire il calcio oltre nei già citati verdure a foglia verde, frutta secca o tofu, anche in integratori ad hoc.

  • Attività fisica e rinforzo muscolare
    L’attività sportiva sia aerobica che anaerobica è molto importante. Le ossa, infatti, proprio come i muscoli possono essere allenate. Non c’è limite al tipo di sport da effettuare: via libera a camminate, corsa, palestra, nuoto, ecc. L’ideale sarebbero 30/40 minuti di attività fisica al giorno, per arrivare a 150 minuti alla settimana.
  • Vitamina D
    La vitamina D regola l’assorbimento del calcio attraverso gli alimenti. Assumerne a sufficienza attraverso cibi, supplementi o un’adeguata esposizione solare, quindi, è molto importante. La supplementazione di vitamina D attraverso gocce o pastiglie è particolarmente indicata per chi assume cortisone in modo cronico, poichè una sua assunzione massiccia aumenta il rischio di demineralizzazione ossea.
  • No a fumo e alcol

Esami

  • Esami del sangue mirati: consigliati soprattutto dopo la menopausa (in quanto l’osteoporosi insorge soprattutto nel periodo post menopausale). I valori da monitorare in particolar modo sono: vitamina D, calcio, fosforo, paratormone (regola i livelli di calcio nel sangue), emocromo, elettroforesi proteica, creatinina, fosfatasi alcalina e PCR.
  • Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC): esame strumentale che dà la misura densitometrica del grado di demineralizzazione ossea.

Terapia e cura

L’osteoporosi è una malattia cronica: non si può guarire poiché la densità ossea persa non può essere recuperata. La terapia, quindi, si basa sul bloccare il processo degenerativo per impedire al paziente di avere ossa ancora più fragili. Per farlo vengono impiegati:

  • Bifosfonati: farmaci che possono inibire il riassorbimento osseo;
  • Anticorpi monoclonali (nei casi di fratture più gravi o intolleranza ai bifosfonati).

Osteoporosi e impianti dentali

Anche i pazienti che soffrono di osteoporosi possono sottoporsi a un intervento di implantologia dentale. Non esistono controindicazioni all’impianto. Tuttavia è assolutamente necessario informare il dentista della propria condizione e dell’assunzione o meno di bifosfonati: una anamnesi completa è essenziale per procedere con le cure (non solo in ambito odontoiatrico).

Dottor Andrea Girola
Medico specialista in Endocrinologia

Fonti: