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Perchè è importante pulire bene gli spazi interdentali

Una ragazza riccia con piercing al naso e al labbro sorride, tenendo il viso tra le mani

Solo perché non si notano, non vuol dire che non vadano puliti. Anzi. E’ proprio in quegli spazi che si annida la sporcizia da cacciare. Non stiamo parlando degli angoli più nascosti di casa, ma degli spazi interdentali. Le piccole fessure tra un dente e l’altro sono troppo spesso trascurate durante le quotidiane procedure di igiene orale domiciliare. Ma esattamente come le superfici masticanti e facciali degli elementi dentali, anche gli spazi interdentali hanno bisogno di attenzione. Pena? Malattie o infiammazioni come carie, gengivite e parodontite (piorrea). L’ultima conferma arriva da alcuni studi negli Stati Uniti.

Spazi interdentali: solo il 31,6% li pulisce tutti i giorni

Meno di un terzo degli americani pulisce gli spazi interdentali tutti i giorni. A mettere in luce questo dato è un recente studio di prevalenza condotto negli USA, utilizzando i dati del Sistema nazionale di Statistica medica e salute della popolazione (NHANES) relativi al 2011-2014 . Come riporta ANSA, lo studio ha preso in considerazione un campione di 8356 persone dai 30 anni in su. Tra queste persone solamente il 31,6% usa tutti i giorni uno strumento interdentale, il 36,6% lo utilizza occasionalmente (ossia un paio di giorni alla settimana) e il 31,9% non lo ha mai usato. Da questo studio, però, emergono alcune differenze: gli over 45, le donne e i non fumatori si prendono cura con maggior frequenza dei propri spazi interdentali.

Perché pulire gli spazi interdentali?

Esattamente come è fondamentale lavare i denti tutti i giorni con spazzolino e dentifricio, è importante utilizzare quotidianamente filo interdentale e scovolino. Uno studio di J. T. Marchesan del 2020 ha infatti dimostrato come l’igiene orale interdentale garantisca benefici anche nel lungo termine.

In particolare così facendo:

    • si previene la carie;
    • si ostacola la progressione della malattia parodontale (piorrea);
    • si riduce il rischio di perdere i denti negli anni.

Con cosa si puliscono gli spazi interdentali?

Gli alleati perfetti per la pulizia quotidiana degli spazi interdentali sono il filo e lo scovolino.

  • Il filo interdentale viene utilizzato soprattutto nel caso in cui gli spazi tra un dente e l’altro sono molto ridotti ed è quindi difficile utilizzare altri strumenti. In commercio esistono diversi tipi di filo: liscio, espandibile, aromatizzato… L’importante è utilizzarlo nel modo corretto: strappare dalla confezione un filo lungo circa 30-40 cm, “pinzare” il filo con il pollice e l’indice di entrambe le mani, posti a una distanza di 1,5 cm circa, inserire il filo tra due denti vicini e, con piccoli movimenti avanti e indietro, proseguire fino a che non vengano rimossi i punti di contatto tra un dente e l’altro, spingendosi fino alla gengiva.
  • Scovolino (o spazzolino interdentale): lo scovolino è formato da setole in nylon avvolte intorno ad una sottile anima in metallo ed ha una forma conica / cilindrica. La sua caratteristica è quella di avere un diametro variabile, adattabile ai diversi spazi interdentali. In commercio gli scovolini possono essere facilmente trovati in confezioni contenenti diverse taglie (per trovare la più adatta a sè, su consiglio del proprio igienista dentale o dentista) o mono-taglia. Per la capacità di detergere il centro dello spazio interdentale e fino a 2.5mm sotto gengiva, gli scovolini sono particolarmente raccomandati per i pazienti che soffrono di parodontite.

No assoluto, invece, agli stuzzicadenti per la pulizia degli spazi tra un dente e l’altro.

La cosa migliore, nel scegliere lo strumento per la pulizia interdentale, è quella di affidarsi alla guida del proprio professionista dentale di fiducia (odontoiatra o igienista dentale). Dentista e igienista, infatti, potranno consigliare quale sia lo strumento più adatto in base alle esigenze di salute di ognuno e alla proprie preferenze.

Quali tipi di filo esistono?

  • Filo cerato: tra i suoi vantaggi ha quello di essere facile da inserire, di passare negli spazi stretti e di non sfilacciarsi, mentre tra gli svantaggi ha quelli di scivolare troppo e di avere una manualità inferiore;
  • Filo non cerato: tra i suoi vantaggi ha quello di aderire maggiormente agli elementi dentali, di garantire un miglior controllo del movimento e di non scivolare. Come lati negativi, invece, ha quello di sfilacciarsi e di essere più difficoltoso nell’utilizzo tra gli spazi stretti;
  • Filo spugnoso: è facile da inserire, passa agilmente tra gli spazi stretti, aderisce bene tra gli spazi, è adatto ad ogni spazio ed è consigliabile anche in caso di ponti o impianti;
  • Forcella: adatta per raggiungere gli spazi difficili e consigliata per chi ha scarsa manualità. Come lato negativo ha quello di non aderire bene alle superfici.

 

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