Mondo dentisti

L’igiene orale che protegge il cuore

Foto da Pexels di Karolin Grabowska

Una bocca sana fa un cuore sano. Numeri alla mano, a ricordarlo è la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) in occasione della Giornata Mondiale del Cuore che si è appena celebrata (29 settembre). E diventa ancora più importante con ottobre: il mese della prevenzione dentale.

Una buona igiene orale contro i rischi cardiovascolari

Spazzolare i denti almeno due volte al giorno per almeno due minuti, usare filo e scovolino ed effettuare regolarmente le sedute di igiene orale professionale dal proprio professionista dentale di fiducia non sono solo ottime abitudini per combattere placca, carie e tartaro, ma sono anche pratiche utili per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Come ricorda la SIDP:

  • Lavare i denti in modo corretto e con la giusta frequenza riduce del 10% la probabilità di aritmie e insufficienza cardiaca;
  • Trattare la parodontite (grave infiammazione gengivale che colpisce circa 8 milioni di italiani, conosciuta anche come “piorrea”) con terapia non chirurgica – e quindi riducendo la quantità di batteri presenti – abbassa fin del 30% i principali fattori di rischio cardiovascolare per almeno 6 mesi.

«Questi dati confermano che la salute della bocca si riverbera sullo stato di salute in generale e in particolare su quello cardiovascolare, con forti legami tra malattie del cavo orale e patologie sistemiche che vanno dal diabete all’artrite reumatoide e dall’ipertensione arteriosa fino all’Alzheimer. Per questo è importante evitare fattori di rischio, adottando stili di vita sani e una buona igiene orale, con visite periodiche dal dentista – commenta Luca Landi, presidente SIdP – Lavare i denti almeno due volte al giorno, meglio se tre, riduce il rischio di aritmie, infarto miocardico ed episodi cardiaci acuti; chi avendo la parodontite si sottopone a terapia non chirurgica per ridurre la quantità di batteri patogeni presenti nelle tasche parodontali riduce anche il numero di batteri virulenti nel sangue che contribuirebbero alla formazione degli ateromi e quindi al restringimento delle arterie. La terapia parodontale porta anche a una riduzione della proteina C reattiva, del fibrinogeno e di colesterolo LDL ossidato, ulteriori elementi coinvolti in un incremento dell’infiammazione dei vasi sanguigni e della probabilità di comparsa di aterosclerosi. Tutti questi fattori di rischio cardiovascolare si abbassano di circa il 30% per almeno 6 mesi dopo la terapia parodontale: se il risultato viene mantenuto con un buon controllo della placca batterica attraverso sedute di igiene periodiche è possibile mettere al sicuro la salute del cuore ancora più a lungo».

Spazzolino e dentifricio alleati contro il covid19

Se c’è una cosa che la pandemia di Sars-Cov-2 ci ha insegnato è l’importanza dell’igiene personale. Lavarsi le mani è diventato uno dei modi più semplici (insieme all’utilizzo, indispensabile, della mascherina) per fare la propria parte e sconfiggere il prima possibile questo virus. Altrettanto importante, però, è l’igiene orale. La corretta pulizia del cavo orale, infatti, aiuta a proteggersi (anche e in parte, in aggiunta alle indicazioni ministeriali sulla prevenzione) dal covid19: trascurare la pulizia della propria bocca, la può far diventare un ricettacolo di batteri. E i batteri orali responsabili della parodontite possono aggravare infezioni polmonari o facilitare la colonizzazione delle vie aeree da parte di agenti infettivi come il coronavirus.

Per riallacciarsi alla correlazione tra salute orale e salute cardiaca, infine, diversi studi clinici hanno riportato un’associazione tra malattie cardiovascolari e covid.

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