Mondo dentisti

Carie, è sempre colpa degli zuccheri?

Una ragazza che si lava i denti
Foto di Andrea Piacquadio
La carie è il nemico numero uno dei denti. Come un agente corrosivo si fa strada tra i vari strati degli elementi dentali, fino ad arrivare al nervo e provocando dolore. Intacca prima le parti più esterne (lo smalto), passando poi alla dentina e alla polpa dentaria. Il suo processo distruttivo è lento e localizzato. Se trascurata, la carie provoca dolore ed infezioni profonde, danneggiando sensibilmente il dente e, in alcuni casi, rendendo necessaria la sua ricostruzione (otturazione, intarsio o corona), l’estrazione, la devitalizzazione o la sostituzione (impianto dentale). Prevenire questa patologia è quindi fondamentale. O, se già scatenata, va intercettata preventivamente, prima che comprometta del tutto gli elementi dentali coinvolti dall’infezione.

Quali sono le cause della carie?

La carie è una malattia multi-fattoriale che colpisce circa l’80% della popolazione nei Paesi sviluppati. Questo significa che, affinché si inneschi, è necessaria la compresenza di diversi fattori:
  • batteri specifici,
  • difetti dello smalto,
  • disallineamento dentale,
  • abitudini alimentari scorrette,
  • scarsa igiene orale,
  • acidità della bocca.

La carie non è una malattia ereditaria.

Come si riconosce la carie?

Nell’immaginario collettivo la carie si presenta sempre come una macchia scura (di colore bruno o nero) sui denti. Ma questo non è il suo unico segnale, soprattutto quando ormai si è sviluppata nel cavo orale. La carie, infatti, può manifestarsi con:

  • alito cattivo (alitosi) dovuto alla presenza di placca non rimossa, che costituisce un ambiente favorevole allo sviluppo della carie;
  • sensibilità dentale: fastidio quando si mangiano o bevono alimenti o bevande freddi o caldi o particolarmente dolci;
  • dolore: si manifesta quando ormai la carie ha raggiunto gli strati più interni del dente;
  • macchie scure sul dente;
  • presenza di piccoli fori sul dente.

Più difficile riconoscere ad occhio nudo ed inesperto una carie nei suoi primi stadi. Per questo risultano importantissimi i controlli periodici con il proprio dentista.

Come gli zuccheri favoriscono la carie

Mangiare tanti zuccheri può favorire la formazione della carie perché aumenta l’acidità del pH orale. L’esposizione prolungata allo zucchero con le superfici dei denti porta allo sviluppo di lesioni cariose o alla demineralizzazione (ossia quando le strutture dentali perdono progressivamente i minerali che li compongono, indebolendosi inevitabilmente e rendendo più esposto il nervo). Ciò comporta sintomi come la sensibilità dentale, caratterizzata da improvviso fastidio o dolore acuto quando si mangiano cibi dolci o acidi oppure caldi o freddi. In caso di demineralizzazione iniziale è ancora possibile, in alcuni casi, porre rimedio attraverso specifici prodotti remineralizzanti da applicare per via topica. Va posta dunque attenzione alla quantità e alla qualità degli zuccheri che introduciamo nel corpo attraverso la dieta.

Carie e denti da latte

La carie non risparmia nessuno. Nemmeno i bambini. I denti da latte dei piccoli non sono immuni a questa patologia: la credenza comune di non curarli, poiché destinati a cadere, è molto dannosa per la salute orale del bambino e del futuro adulto che diventerà poiché si corre il rischio di perdere dei denti prima del tempo e andare quindi incontro a alterazione degli spazi destinati ai denti permanenti, alterazione della funzione masticatoria ed estetica e potenziali malocclusioni. Che si traducono, poi, nella necessità di dover affrontare un percorso ortodontico e dover mettere l’apparecchio ai denti.

Quando la carie attacca i denti dei bambini, soprattutto se particolarmente piccoli, è comune parlare di “Sindrome da biberon” (o, in inglese, baby bottle tooth decay). A soffrirne sono soprattutto i bambini sotto i 3-4 anni che presentano una scarsa igiene orale e, solitamente, che sono stati cresciuti con l’abitudine errata di essere addormentati con un biberon pieno di sostanze zuccherine (come tè, camomilla zuccherata) o con un ciuccio intinto nel miele.

Un consiglio: particolare attenzione a non usare le stesse posate tra genitori e figli piccoli o a scambiarsi il ciuccio (magari passandolo prima nella bocca del genitore per “pulirlo”), soprattutto se gli adulti hanno carie: il rischio di passare la carie al bambino non è nullo.

Come prevenire la carie

  • Buona igiene orale domiciliare: lavare i denti 2/3 volte al giorno dopo i pasti principali, passare almeno una volta al giorno filo interdentale e scovolino, pulire la lingua;
  • Usare un dentifricio al fluoro;
  • Applicazioni topiche di fluoro;
  • Controlli periodici dal dentista
  • Sedute regolari di igiene orale professionale (pulizia dei denti);
  • Utilizzare chewing gum allo xilitolo per stimolare il flusso salivare e in quelle situazioni in cui non è possibile lavarsi i denti dopo il pasto (sapendo che questa pratica non sostituisce in alcun modo lo spazzolino!)
  • Leggere le etichette degli alimenti per scovare gli zuccheri nascosti. Gli zuccheri non sono solo nelle caramelle, ma li ritroviamo anche nel pane, nella pasta, nei biscotti, ecc.

Dr.ssa Carola Romanò
Igienista dentale

Fonti: