Geriatria

1 ottobre, Giornata Internazionale delle Persone Anziane

Una donna anziana seduta a fianco di una donna giovane: sorridono mentre parlano tra loro
Foto di Andrea Piacquadio da Pexels

Nel mondo gli over 65 sono circa 700 milioni. E il dato, grazie all’innalzarsi dell’aspettativa di vita dato da crescente benessere e progressi tecnologici, è destinato a salire nei prossimi anni. Entro il 2050, infatti, gli over 65 dovrebbero arrivare ad essere un miliardo e mezzo: il doppio di oggi. Ed è proprio a loro, gli anziani, che è dedicata la giornata di oggi.

1° ottobre: Giornata internazionale delle persone anziane

Il 1° ottobre è la Giornata Internazionale delle Persone Anziane. E’ così dal 1990, anno in cui le Nazioni Unite hanno istituito questa ricorrenza allo scopo di promuovere i diritti delle persone anziane, dare visibilità alla loro partecipazione attiva nella vita della comunità, riflettere sui progressi e sulle sfide che si incontrano nel voler assicurare gli stessi diritti e le stesse libertà a tutti e sensibilizzare contro gli stereotipi e la discriminazione basata sull’età.

L’edizione 2021 della Giornata dedicati agli Anziani ha come filo conduttore quello della promozione dell’equità digitale per tutte le età. Ossia far sì che ci sia pieno accesso per tutti alla tecnologia e al mondo digitale, abbattendo le barriere che spesso ancora esistono tra generazioni. Soprattutto dopo un anno, come quello della pandemia di Covid19, che ha dimostrato quanto gli strumenti digitali possano fare tanto per connettere le persone e farle sentire più vicine, anche se fisicamente lontane.

La Giornata Internazionale delle Persone Anziane, inoltre, precede di un giorno la Festa dei Nonni (2 ottobre). In Italia la ricorrenza è stata istituita ufficialmente con una legge del 2005. L’obiettivo è quello di celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale.

Mattarella: «Inclusione di tutti»

«Investire sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie significa promuovere la piena inclusione dei cittadini di tutte le età nella vita relazionale e culturale del Paese. Restare esclusi dalla dimensione digitale può essere per un anziano un fattore di emarginazione sociale» ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone Anziane 2021.

Il numero uno del Quirinale, inoltre, ha ricordato quanto sia difficile – ad oggi – definire l’anzianità, in quanto si tratta di «un concetto dinamico e in continua evoluzione». Basti considerare che, stando ai dati del rapporto Passi d’Argento, il 60% degli over 65 è considerato attivo e il 29% rappresenta una risorsa per i propri familiari o per la collettività: il 19% si prende cura di congiunti, il 14% lo fa prendendosi cura di familiari o amici, con cui non vive, e il 6% partecipa ad attività di volontariato. Il rapporto, tuttavia, evidenzia anche grandi ombre: il 21% degli over 65 è insoddisfatto della propria vita e il 13% mostra sintomi di depressione (maggiori con l’avanzare dell’età, tra persone con condizioni economiche o sociali più difficili, bassa istruzione o con patologie croniche). Di questi, il 26% non chiede aiuto. Inoltre, il 15% degli over 65 è costituito da persone con disabilità che richiedono assistenza. Numero che cresce dopo gli 85 anni, quando le persone interessate da questa problematica salgono a quasi 1 anziano su 2. «Considerare “anziana” una persona – ha ricordato Mattarella – non può costituire l’alibi per lasciare indietro una parte della popolazione rispetto a cambiamenti ed evoluzioni che hanno l’effetto di trasformare la nostra vita». 

«Si deve dunque creare una sinergia tra le radici di un Paese e la sua crescita – ha concluso il Presidente Mattarella nel suo messaggio –, perché è solo con l’inclusione di tutti, adeguatamente assicurata, a prescindere dall’età, che possiamo misurare la maturità di una società».

Quando rivolgersi a un geriatra?

Se l’aspettativa di vita cresce, cresce anche la necessità di cura e assistenza. Spesso, però, c’è confusione non tanto su quale sia la figura più adatta a cui rivolgersi, ma su quando farlo. Il medico geriatra, infatti, è specializzato nel rispondere alle esigenze, ai problemi e alle patologie che colpiscono le persone nella terza età.

Affidarsi a un geriatra significa rivolgersi a un medico con un approccio multidisciplinare alla cura del paziente, empatico e con propensione al supporto anche dei familiari per una miglior gestione domiciliare del paziente. I pazienti geriatrici, infatti, spesso soffrono contemporaneamente di più problemi di salute che richiederebbero il consulto di differenti specialisti. Fondamentale per il geriatra è evitare che i diversi farmaci assunti dal paziente possano scatenare effetti collaterali o interazioni pericolose.

La visita geriatrica è consigliata per i Pazienti che hanno superato i 65 anni e che presentano contemporaneamente diversi problemi di salute.

Amicodentista – Amicomedico

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