Fisioterapia

Distorsione alla caviglia: sintomi e rimedi

Un uomo sportivo, inquadrato dal ginocchio in giù, si tiene con entrambi le mani la caviglia sinistra
Slogatura alla caviglia

La distorsione alla caviglia è un infortunio molto comune. I gradi di distorsione sono tre: dal più lieve al più grave. Intervenire il prima possibile è importante per evitare recidive. 

La distorsione di caviglia in inversione (comunemente conosciuta anche come slogatura o storta) è l’infortunio più comune del sistema muscolo-scheletrico. È una problematica che i fisioterapisti spesso si trovano a trattare anche per l’alta percentuale di recidive dopo il primo evento traumatico (superiore al 70% dei casi). I tessuti più frequentemente coinvolti sono i legamenti della caviglia. Anche se bisogna considerare la possibilità di fratture, lesioni cartilaginee, muscolari e del sistema nervoso periferico.

Come capire se si ha avuto una distorsione alla caviglia? Ecco i sintomi

La distorsione alla caviglia si verifica ogniqualvolta questa articolazione si piega più del dovuto, provocando una lesione. I casi più tipici in cui una storta del genere si può verificare sono: caduta, appoggio errato dopo un salto, movimento brusco durante lo sport, ecc.

Qualora si verifichi una distorsione, i sintomi sono i seguenti:

  • Dolore concentrato nell’area della caviglia, che diventa particolarmente intenso quando il carico sulla caviglia lesionata aumenta;
  • Gonfiore;
  • Difficoltà nei movimenti.

Nei casi più gravi di distorsione, si possono presentare anche:

  • Zoppia
  • Edema (accumulo di liquidi);
  • Ecchimosi o ematoma (livido nella zona interessata).

Gradi di distorsione alla caviglia

Le distorsioni alla caviglia sono generalmente classificate in base alla gravità del trauma, che può variare da lieve a grave. Al variare del grado, come anticipato, variano anche i sintomi.

  • Distorsione di I grado: il trauma è stato lieve. I sintomi avvertiti, solitamente, sono gonfiore e dolore (ma non invalidante). Camminare, seppur con difficoltà, è ancora possibile.
  • Distorsione di II grado: il trauma è stato più severo. I sintomi avvertiti, solitamente sono dolore, difficoltà nel camminare, gonfiore e possibilità di lividi.
  • Distorsione di III grado: il trauma è stato importante: il legamento si è rotto. I sintomi, solitamente, rendono impossibile il movimento: si avverte forte dolore, gonfiore e lividi.

Cosa fare in caso di distorsione alla caviglia? I rimedi

Le indicazioni che più spesso vengono date ai pazienti che hanno subito una slogatura alla caviglia vengono semplificate nella sigla RICE:

  • Rest: riposo. Evitare sforzi fisici;
  • Ice: ghiaccio. Applicare sulla zona dolente del ghiaccio, per diminuire il dolore avvertito e aiutare la caviglia a sgonfiarsi;
  • Compression: compressione. Ossia bendaggio compressivo per evitare il gonfiore eccessivo della caviglia;
  • Elevation: elevazione. Tenere sollevata la caviglia dolente, in modo da evitare il gonfiore.

Questo protocollo è da rispettare almeno nelle prime 48 ore, per poi capire il grado dell’infortunio.

Tuttavia la realtà riabilitativa è molto più complessa e per questo è stata sviluppata un’altra sigla rispondente a PEACE&LOVE, la quale descrive nella sua complessità tutto il programma riabilitativo:

  • Protection: protezione.  (protezione: evitare attività che provochino dolore nei giorni seguenti il trauma, soprattutto nella fase acuta)
  • Elevation: elevazione. Tenere sollevata la caviglia dolente, in modo da evitare il gonfiore.
  • Avoid anti-inflammatories: evitare anti-infiammatori e ghiaccio. Questa regola, in contrasto con quanto proposto dal RICE, suggerisce di evitare gli anti infiammatori e il ghiaccio poiché queste sostanze inibiscono il processo infiammatorio utile alla riparazione tessutale: il calore e il gonfiore, insomma, sono la risposta del sistema immunitario fino a 48-72 ore dopo il trauma;
  • Compression: compressione. Applicare alla caviglia dolente un bendaggio compressivo per evitare il gonfiore eccessivo;
  • Education: educare il paziente alla gestione del proprio problema;
  • Load: lasciare che la percezione del dolore guidi il paziente nella ripresa delle attività quotidiane;
  • Optimism: ottimismo. La positività è alla base di qualsiasi recupero post infortunio;
  • Vascularization: vascolarizzazione. Scegliere attività che non provochino dolore per favorire la riparazione tessutale tramite la stimolazione del sistema cardio-vascolare;
  • Exercise: esercizio. Ossia recupero di forza e mobilità tramite l’esercizio attivo.

Quest’ultima descrizione è nuova e per certi aspetti in conflitto con la precedente. Questo acronimo fa percepire la complessità del problema e l’importanza di rivolgersi ad un professionista nell’immediato.  Dopo una visita, il professionista potrà consigliare una radiografia (RX) in caso ci siano dubbi concernenti possibili fratture o educare il paziente in merito a un’ottimale gestione in acuto, tale da permettere un recupero più veloce.

È fondamentale capire l’importanza di curare al meglio la vostra prima distorsione, perché vi permetterà di guarire al 100% e soprattutto limitare al minimo il rischio di recidive.

Tutori: sì o no?

I tutori possono essere utilizzati nella fase acuta del trauma, ma è importante che vengano rimossi il prima possibile. Il tutore, infatti, ha la funzione di sostenere la caviglia e il sistema muscolo scheletrico. Se questa funzione viene affidata troppo a lungo a un supporto esterno, il sistema muscolo scheletrico avrà più difficoltà a riprendere la sua funzione. Il tutore, dunque, va rimosso gradualmente in fase sub-acuta.

Quali esercizi per allenare le caviglie?

Allenare le caviglie è molto utile per evitare distorsioni e, soprattutto, recidive. Gli esercizi più consigliati sono quelli di equilibrio su un piede solo (es: alzare una delle due gambe lateralmente, alzarsi sulle punte dei piedi, alzare un ginocchio, ecc.). Ma non vanno sottovalutati o tralasciati nemmeno esercizi di rinforzo globale. Un sistema muscolo – scheletrico ben allenato, infatti, è in grado di rispondere meglio ad un eventuale trauma.

Quando andare dal fisioterapista?

Fisioterapista e medico ortopedico hanno i mezzi per capire se si tratti di una distorsione o di una frattura, evitando di recarsi in pronto soccorso.

I rimedi applicabili nelle prime 48 ore sono: bendaggio compressivo ed elevazione. Una cura efficace e tempestiva della distorsione influisce in modo netto sulla possibilità di ricomparsa del problema.

Dott. Cristiano Zanini
Fisioterapista

NB: le informazioni riportate in questo articolo non sostituiscono in alcun modo un consulto, una visita o una diagnosi fornita da un medico o da un professionista sanitario. In caso di necessità, rivolgersi al proprio medico curante.

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