Il virus dell’epatite C è un virus subdolo. Una volta che attacca, infatti, può rimanere silente, senza destare alcun sospetto. A seguito della prima infezione, la maggioranza delle persone che sviluppa un’infiammazione cronica può non manifestare alcun sintomo. Nonostante questo, una volta che la malattia esplode, può portare a conseguenze molto gravi come trapianto, cirrosi epatica o cancro al fegato.
Come scoprire la positività all’HCV dell’epatite C
Per verificare di essere o meno positivi al virus dell’epatite C è sufficiente sottoporsi a un prelievo del sangue. Attualmente (ottobre 2022) è in corso una massiccia azione di screening promossa dal Ministero della Salute e accolta da Regione Lombardia: tutti i nati tra il 1969 e il 1989 che non siano mai stati trattati per l’epatite C possono effettuare il test in modo gratuito.
E’ possibile prendere parte allo screening anche presso il punto prelievi di Laboratorio Analisi Mediche Alfa presente presso il nostro centro medico di Caronno Pertusella, dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 9:00. Per scoprire gli altri punti prelievo dove effettuare lo screening gratuito in Lombardia è possibile accedere a questa pagina.
Cosa causa l’epatite C?
L’epatite C è un virus la cui trasmissione avviene principalmente per via ematica e, dunque, attraverso il contatto con il sangue infetto. Questo può succedere in diverse circostanze:
- Uso di siringhe e aghi non correttamente sterilizzati o condivisi (ad esempio in contesti medici, di studi di tatuaggi o di estetica in cui lo standard di sterilizzazione non è rispettato o in caso di dipendenza da droghe);
- Trasfusione di sangue infetto
Esistono, poi, scenari in cui la trasmissione del virus è comunque possibile, ma meno frequente, come: rapporti sessuali non protetti o trasmissione madre-figlio durante la gestazione. Il virus HCV non può essere trasmesso attraverso latte materno o saliva, né tramite il contatto attraverso baci o condivisione di cibo o acqua.
Cosa comporta l’epatite C
L’epatite C cronica è un’infezione causata dal virus HCV (Hepatitis C Virus). Il fegato viene attaccato e l’infiammazione si cronicizza. Questo può portare alla progressiva cicatrizzazione del fegato (fibrosi) e, infine, alla cirrosi, il fattore di rischio per lo sviluppo del tumore del fegato.
Come ricorda Regione Lombardia, “fino al 2015, in Italia moriva 1 persona ogni 30 minuti per le conseguenze di questa patologia. Si calcola che nel nostro Paese tra l’1% e 1,5% circa della popolazione ne sia affetta. Oggi, fortunatamente, sono disponibili cure con farmaci che, somministrati per via orale per 8-12 settimane, portano alla guarigione in oltre il 95% dei casi, senza di fatto effetti collaterali. In particolare, si stima che circa 150.000 persone presentino l’infezione da HCV in Lombardia e oltre 50.000 sono già state trattate con successo. Molti casi però rimangono non diagnosticati“.
Si può guarire dall’epatite C?
Guarire dall’infezione da epatite C è possibile: ad oggi esistono terapie farmacologiche che portano alla guarigione nella quasi totalità dei casi.
Fonti:
- Istituto Superiore di Sanità
- Regione Lombardia
- Ministero della Salute
- Organizzazione Mondiale della Sanità
