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Come prendersi cura dei denti durante radio-chemioterapie: 6 punti importanti

un paio di spazzolini da denti di legno, poggiati su una tovaglia, insieme a un sapone
Foto di Karolina Grabowska da Pexels

Le cure oncologiche possono avere effetti sul cavo orale come infiammazioni, alterazioni del gusto, secchezza, nausea, carie, infezioni o ascessi. Fondamentale avere una buona igiene orale e seguire i consigli dell’odontoiatra

I tumori maligni sono in costante aumento. Anche in Italia. Chemioterapia e radioterapia, o la combinazione delle stesse, sono cure sempre più efficaci per sconfiggere il cancro. Tuttavia questi importanti alleati del paziente oncologico possono portare con sé anche effetti indesiderati, tra cui problemi a livello del cavo orale. La percentuale di incidenza dei problemi che interessano il cavo orale è molto variabile. Come testimonia anche il Ministero della Salute, dal 30 al 100% dei pazienti oncologici possono soffrire di complicazioni orali con implicazioni importanti per la sopravvivenza e il benessere durante e dopo la terapia. La comparsa di questi effetti spesso rende necessaria una terapia di supporto e, nei casi più gravi, può arrivare fino a compromettere o ostacolare la terapia.

Chi ha affrontato o sta affrontando un percorso di cure contro il tumore attraverso la radioterapia o la chemioterapia, infatti, può presentare ripercussioni al cavo orale dovute al calo delle diffuse immunitarie.

Gli effetti di radioterapia e chemioterapia sul cavo orale

  • Infiammazioni delle mucose (mucositi): è una delle complicanze più frequenti associate al trattamento radio-chemioterapico. Più del 40% dei pazienti sottoposti a chemioterapia a dosi standard e circa il 75% dei pazienti che ricevono chemioterapia ad alte dosi sviluppa una mucosite orale. Nei pazienti sottoposti a radioterapia del distretto testa-collo, della zona pelvica o addominale o quelli sottoposti a chemioterapia o chemioradioterapia mieloablativa ad alta dose precedentemente ad un trapianto di cellule staminali ematopoietiche, la prevalenza della mucosite orale è del 90- 100%.
  • Sensazione di bocca secca. Si può presentare in due modi differenti: o effettiva secchezza orale (xerostomia) o riduzione netta della salivazione (iposcialia o iposalivazione). Oltre a secchezza, infatti, questo può portare a viscosità eccessiva della saliva, saliva schiumosa, difficoltà a percepire correttamente il gusto degli alimenti. Di conseguenza una bocca asciutta e senza o con poca lubrificazione rende più difficili le normali attività quotidiane come masticazione, deglutizione e fonazione, oltre all’aumento e l’eccesso di frizione dei cibi solidi contro i tessuti duri dentali e i manufatti protesici. Poca saliva, inoltre, provoca una modifica del trofismo orale e intacca la flora batterica orale, favorendo invece lo sviluppo della carie e della candida.
  • Perdita o alterazione del gusto (disegeusia). I gusti che vanno ad essere intaccati, in particolar modo, sono dolce, acido, amaro e salato. Solitamente il tutto viene recuperato dopo 1 o 3 mesi dalla fine della terapia. Per un paziente questo rappresenta un grave disagio che intacca la qualità della vita.
  • Difficoltà a deglutire (disfagia): può riguardare solamente i cibi solidi, ma anche quelli semi liquidi o liquidi. In genere trattamenti preventivi o di fisioterapia ad hoc sono efficaci nella risoluzione del 75% dei casi.
  • Trisma: contrattura muscolare che crea una forte difficoltà nell’aprire la bocca e conseguenti problemi di masticazione e fonesi. Il trisma è dovuto all’irradiazione di alte dosi di sedi della testa e del collo. Per risolvere il problema la fisioterapia mandibolare è molto utile per allenare l’apertura della bocca e ridurre le sue conseguenze;
  • Nausea
  • Carie: secchezza orale, pH salivare acido, aumento dei batteri cariogeni comportano lo sviluppo della carie all’interno del cavo orale del paziente oncologico.
  • Infezioni
  • Parodontite
  • Accumuli di batteri trascurati prima della terapia possono degenerare in ascessi acuti
  • Osteoradionecrosi delle ossa mascellari: è una conseguenza grave e rara (4% di incidenza) delle radioterapie condotte nelle regioni della testa e del collo pazienti.
  • Osteonecrosi delle ossa mascellari da farmaci antiriassorbitivi associati alle terapie oncologiche

Come rimediare?

L’igiene orale è molto importante durante una chemioterapia. Lavare bene i denti può sembrare un gesto piccolo e trascurabile, soprattutto in un momento difficile come quello della lotta al cancro, ma è di fondamentale importanza per l’intero organismo.

Alcuni dei medicinali che aiutano nella lotta al tumore possono provocare nausea. Se questo sfocia in vomito, è essenziale sciacquare immediatamente il cavo orale per evitare che i succhi gastrici possano attaccare lo smalto e gli elementi dentali, andando a rovinarli. Altro effetto collaterale possibile dei farmaci o della radioterapia è quello della bocca secca dovuto alla riduzione di saliva che, se si protrae a lungo, può far crescere il rischio di carie e danni alle gengive. Il rimedio più efficace per combattere la xerostomia è quello di utilizzare soluzioni umettanti, collutori o “saliva sintetica”.

La radioterapia, inoltre, può comportare infiammazioni temporanee alla mucosa orale, che possono peggiorare se si fuma, si bevono alcolici o se si mangiano cibi particolarmente acidi o piccanti. Tra i cibi che sarebbe meglio evitare troviamo alimenti di consistenza dura e friabile, cibi piccanti, frutta e verdure acidi, succhi di frutta, bevande gasate o alcoliche, dentifrici con aromi forti e collutori alcolici; alcuni di questi cibi e bevande sono particolarmente dannosi nei pazienti con iposcialia perchè favoriscono fenomeni di erosione dentale acida.

I 6 passaggi fondamentali per l’igiene orale nel paziente oncologico

Una buona igiene orale domiciliare nel paziente oncologico non può non tenere conto di questi passaggi:

  1. Lavare i denti, bene. Per mantenere pulito il cavo orale non basta una spazzolata veloce prima di andare a dormire, ma tutti i denti devono essere detersi con attenzione  2/3  volte al giorno, per almeno 2 minuti, 30 minuti dopo i pasti principali (per lasciar tempo alla saliva di entrare in azione e ristabilire il normale pH del cavo orale). Le setole dello spazzolino non devono essere dure, ma medie o – soprattutto in caso di lesioni – moribide. Se le normali manovre di igiene orale risultano troppo dolorose si possono utilizzare tre o quattro volte al giorno apposite spugnette intraorali o compresse di garza imbevute di collutorio alla clorexidina. In caso di protesi mobili, invece, rimuoverle, lavarle dopo i pasti e non indossarle di notte.
  2. Filo e scovolino. Dopo spazzolino da denti e dentifricio (che deve contenere almeno 1000 ppm di fluoro!) non può mancare, almeno una volta al giorno, il passaggio di filo interdentale e scovolino per rimuovere dagli spazi tra un elemento dentale e l’altro la placca batterica. Questo passaggio è importantissimo per ridurre le potenziali infiammazioni delle gengive, che nel paziente oncologico tendono a arrossarsi, gonfiarsi e dolere.
  3. Bere. L’idratazione adeguata del proprio organismo è importantissima per andare a compensare la carenza di saliva che i farmaci e le cure possono scatenare. La saliva, infatti, è un potente antibatterico naturale.
  4. Collutorio sì, ma senza alcol. Il collutorio non è essenziale per l’igiene orale domiciliare, ma può essere utilizzato qualora si voglia massimizzare l’effetto del fluoro contenuto nel dentifricio (risciacquando i denti con il collutorio e non con l’acqua dopo averli spazzolati). Divieto assoluto per i collutori contenenti alcol, sì a quelli contenenti fluoro. I collutori terapeutici contenenti clorexidina, invece, vanno usati solamente previa prescrizione di un professionista dentale e seguendo rigidamente le indicazioni fornite.
  5. Osservarsi. Imparare a osservare e monitorare con costanza qualsiasi modificazione di lingua, mucose, gengive e denti.
  6. Controlli. Mantenere costanti i controlli con il proprio dentista ed effettuare con regolarità la seduta di igiene orale professionale, nelle scadenze definite dall’igienista dentale.

Sto facendo la chemio, devo avvisare il mio dentista?

Qualora ci si debba sottoporre a chemio/radioterapia per sconfiggere il cancro è consigliato avvisare il proprio dentista.

  • Prima della terapia: l’odontoiatra – circa due settimane prima dell’inizio delle cure oncologiche – verificherà lo stato della bocca (presenza di infiammazioni/infezioni) con una visita dentistica ed andrà a rimuovere eventuali problemi che potrebbero aggravarsi, tra cui carie o ascessi, oltre a verificare eventuali protesi, soprattutto se removibili (totali e parziali). Il dentista in questa occasione potrà anche fornire consigli su come mantenere una ottima igiene orale.
  • Durante la terapia: importante avvisare il dentista dell’inizio della terapia. In questo periodo sono sconsigliati gli interventi odontoiatrici non indispensabili, ma è bene mantenere i controlli e le sedute di igiene orale, anche per avere consigli mirati per l’igiene orale domiciliare.
  • Dopo la terapia: terminate le cure, lo stop per gli interventi odontoiatrici “importanti” rimane per almeno 6 mesi. Consigliati, invece, controllo e igiene orale.

Dottoressa Carola Romanò
Igienista Dentale

Fonti:

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